Maruti Suzuki, Un nuovo ciclo prodotti

26 settembre 2022

MR. HISASHI TAKEUCHI

Nell’aprile 2022, Hitashi Takeuchi, 58 anni, è diventato amministratore delegato di Maruti Suzuki. Laureatosi all'Università Nazionale di Yokohama nel 1986, entra nel Gruppo Suzuki in Giappone dove, col tempo, fa carriera fino a diventare Direttore Vendite di Suzuki Worldwide nel 2019. Nel suo nuovo ruolo in Maruti Suzuki porta con sé 33 anni di esperienza commerciale maturata all’interno del marchio giapponese.

Maruti Suzuki è l'erede di una joint venture indiana costituita nel 1981 tra il governo indiano e la casa automobilistica giapponese Suzuki.

Negli anni ’90, il decennio segnato dall’apertura dell’economia indiana, Suzuki aumenta un po’ per volta la sua partecipazione nella JV fino a raggiungere il 56,4% nel 2003. Lo stesso anno segna la quotazione in borsa del gruppo e la completa uscita del governo dal capitale.

Il mercato automobilistico indiano è stranamente piccolo se paragonato alle dimensioni della popolazione (1,3 miliardi di abitanti).

Nel 2022, le vendite di veicoli dovrebbero raggiungere i 3 milioni di unità, in linea con il 2019, che sono però anche l’equivalente del mercato brasiliano che vanta 1/4 della popolazione indiana. Con una popolazione inoltre di dimensioni equivalenti, sul mercato cinese si contano 25 milioni di veicoli all'anno. I problemi dell'India sono i mezzi finanziari e le infrastrutture. Il PIL pro capite è pari a 2.000 dollari contro i 7.000 del Brasile e gli 11.000 della Cina. L'India ha attualmente raggiunto lo stadio di sviluppo della Cina nel 2005, data a partire dalla quale la crescita del mercato cinese è stata esponenziale. A differenza però della Cina di allora, gli acquisti di veicoli sono già finanziati a credito al 75%, mentre il prezzo medio di un veicolo è di 10.000 dollari. La ripresa post COVID è forte e le problematiche della catena degli approvvigionamenti allungano i tempi di attesa. Si prevede, entro il 2026, una crescita del mercato del 10% circa all'anno. Vista l'apertura di nuove strade e la ripresa degli investimenti privati, il dato potrebbe sorprendere in positivo.

In questo contesto, e grazie ai suoi veicoli compatti, Maruti Suzuki è andata affermandosi come leader con una quota di mercato del 51%, la più alta dal 2019.

Del resto, dal 2020 il vento soffia a favore dei SUV che rappresentano il 50% ormai del mercato, e concorrenti come Hyundai, Kia, Mahindra & Mahindra e Tata Motors hanno lanciato una serie di nuovi modelli nel segmento. Nel frattempo, Maruti si è soprattutto concentrata sulla messa a norma della flotta esistente. In effetti, gli ultimi anni sono stati contrassegnati anche da normative più severe: assicurazione obbligatoria, airbag, salto per le emissioni da Euro 4 direttamente a Euro 6 (chiamato BS6 in India). Ma la tendenza dovrebbe invertirsi nei prossimi 24 mesi. Maruti ha 4 nuovi modelli in cantiere, tra cui 3 SUV, tutti dotati di versione ibrida. Dal 2017, Suzuki e Toyota hanno unito le forze per promuovere l'elettrificazione dei veicoli. La tecnologia ibrida è giapponese e Toyota ne è leader. La partnership prevede la condivisione della tecnologia Toyota con gli strumenti di produzione Maruti.  Secondo la direzione, una versione ibrida offre un aumento di produttività del 25-30% rispetto a un modello tradizionale.

L'azienda non prevede il lancio di modelli al 100% elettrici prima del 2025.

Date le infrastrutture, il prezzo dei veicoli e le abitudini di guida degli indiani, la versione ibrida potrebbe trovare il favore del pubblico. Le famiglie dispongono, in media, di un veicolo per nucleo familiare, che viene utilizzato sia per gli spostamenti quotidiani (all'interno della città) che per quelli più intermittenti, come i viaggi interurbani. Le distanze di guida di un veicolo elettrico puro sono ancora troppo brevi per il mercato indiano. Forte di questo nuovo ciclo di prodotti, Maruti sta beneficiando della ripresa del mercato e del recente calo dei prezzi delle materie prime. Dopo aver corretto i suoi margini di 15 punti a partire dal 4T21, l'azienda ha registrato un forte calo della sua redditività rispetto al 2018-19 (vedi grafico sopra). Si prevede che questa tendenza si inverta. Entro il 2025 si ipotizza una crescita dei volumi del 14% e dei prezzi del 6-7% all'anno. GemEquity e GemAsia sono azionisti di Maruti (che rappresenta rispettivamente l'1,2% e l'1,7% del loro patrimonio).

 

 

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