Jack Ma
Jack Ma, l’uomo oggi più ricco del Paese, ha 56 anni ed è un’autentica leggenda in Cina! Ex insegnante di inglese, Jack Ma ha fondato Alibaba nel 1999 e l'ha trasformata nella prima società Internet cinese (con una capitalizzazione di mercato pari attualmente a 730 miliardi di dollari). Ha fatto del suo impero nell'e-commerce il leader assoluto del settore. Nel 2013 ha ceduto l’incarico di CEO a Daniel Zhang e lasciato poi anche la presidenza nel 2019. Continua però a essere un socio chiave del gruppo di cui detiene il 4.8%. Ha poi una partecipazione indiretta del 17.2% anche in Ant Financial, la maggiore società fintech del Paese. La società dovrebbe quotarsi entro ottobre e prevede di raccogliere 30 miliardi di dollari sulla base di una valorizzazione pari a 200-300 miliardi di dollari. Da grande filantropo, Jack Ma ha effettuato cospicue donazioni durante la pandemia di COVID19.
Il gruppo Alibaba è la più grande piattaforma di e-commerce in Cina.
Consente a 840 milioni di utenti di fare acquisti, guardare video, ordinare cibo, memorizzare documenti, prenotare biglietti, ecc... L'e-commerce genera l'87% dei ricavi e il 100% dei profitti mentre il “cloud computing” (8% dei ricavi), l'intrattenimento digitale (5%) e altre innovazioni sono ancora in perdita. Alibaba è anche azionista al 33% di Ant Financial, la maggior fintech cinese in procinto di realizzare una mega quotazione in borsa in ottobre a Hong Kong e in Cina. Prevede di raccogliere circa 30 miliardi di dollari
per un Enterprise Value compreso tra 200 e 300 miliardi di dollari. In Cina, due sono le piattaforme di commercio online: Taobao per il C2C e Tmall per il B2C. Oggi, entrambe le piattaforme generano circa 1 Trn$ di Valore lordo di Mercato.
Insieme, detengono il 64% delle quote di mercato dell'e-commerce cinese che ha già raggiunto un tasso di penetrazione del 30% e continua a crescere tre volte più velocemente del totale delle vendite al dettaglio (15% vs. 5% rispettivamente). Con la pandemia di Covid-19, la crescita è ulteriormente accelerata. Nel corso della presentazione dei risultati del secondo trimestre 2020, il management ha riportato una crescita del 27% del valore lordo di mercato di TMall, simile a quella del 26% di JD.com (2% di GemEquity), il secondo maggior player nell’e-commerce in Cina.
Non sono uniformi la penetrazione e quindi la crescita tra città e categorie.
Innanzitutto, la penetrazione è molto più elevata nelle principali città dove Alibaba detiene una quota di mercato pari all'80% e si rivolge a una clientela più sofisticata grazie a una strategia di premiumizzazione. L'azienda, che si focalizza sul servizio e sulla comodità, preferisce gli articoli a prezzi più alti (prodotti di lusso, marchi internazionali attraverso un portale transfrontaliero). Da due anni ha iniziato anche a concentrarsi sulle città di piccole e medie dimensioni, dove i principali motori di crescita sono l'espansione del catalogo, i prezzi interessanti e le consegne affidabili. Oggi l'80% dei nuovi clienti proviene da città di piccole e medie dimensioni. Un'altra fonte di crescita risiede nello sviluppo delle categorie: sono ancora piuttosto sottoutilizzati i supermercati online e le consegne di generi alimentari (meno del 10%). I generi alimentari sono offerti attraverso una sua iniziativa interna, Freshippo (214 negozi collegati al nuovo format di vendite al dettaglio) e la partnership con SunArt, la maggior catena di supermercati del Paese. La consegna di derrate alimentari (1/ 3 del mercato) e i servizi locali sono offerti dalla piattaforma Ele.me che genera anche il 60% del traffico del portafoglio digitale, Alipay.
Lanciata nel 2004, Alipay fa oggi parte del Gruppo Ant Financial.
Con una quota di mercato del 55% nei pagamenti online genera il 36% dei ricavi di Ant (vedi grafico sotto). Nel giugno 2020, il valore totale dei pagamenti effettuati sulla piattaforma ha raggiunto, su base annua, 17 trilioni di dollari in Cina e 88 miliardi di dollari all'estero. La società ha 1 miliardo di utenti registrati e 711 milioni di utenti attivi al mese, a fronte di 80 milioni di commercianti. Il pagamento, infatti, è più una fonte di traffico che di profitto. Il tasso di transazione è dello 0.05%, contro il 2.3% di PayPal, ad esempio. Inoltre, il 25% degli utenti Alipay sono all'estero ma generano meno dell'1% dei pagamenti. La società è riuscita a diversificare le sue fonti di reddito tant’è che la maggior parte degli utili è ora generata dal credito, dalla gestione patrimoniale e dalle assicurazioni. La piattaforma opera alla stregua di un broker: lavora in partnership con 100 banche per le quali viene collocato il 98% dei prestiti generati, 170 asset manager e 90 compagnie di assicurazione. Il credito consiste soprattutto in prestiti al consumo: 500 milioni di utenti, 300 miliardi di dollari di prestiti concessi negli ultimi 12 mesi, ovvero 16 prestiti al secondo. Nel corso del primo semestre del 2020 la società ha generato 10.3 miliardi di dollari di ricavi e 3.3 miliardi di dollari di utili netti.
Per completare l'ecosistema, Alibaba propone una serie di offerte di contenuti e un servizio Cloud. Nel corso dell’anno fiscale marzo 2021, l’azienda dovrebbe generare 98 miliardi di dollari di ricavi e 25 miliardi di dollari di utili. Gli utili dovrebbero crescere del 25%nei prossimi 3 anni. La società ha 47 miliardi di dollari di liquidità netta e la sua valorizzazione è ragionevole, con il titolo che scambia attualmente a un P/E pari a 30x marzo 2021.